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Sfida ad alta quota

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Nulla di nuovo sotto il cielo! Una pellicola che sarà sicuramente gradita agli appassionati di Steven Seagal, questa volta in azione in campo aviatorio, ma che nulla aggiunge alla filmistica del cinema d’azione, e men che meno a quella di contenuto aeronautico.

sfidaaltaquotaParliamo di Black Thunder II – Sfida ad alta quota (2007). Si tratta del terzo contributo ad una micro-rassegna aviatoria andata in onda a metà novembre su Rete 4, trasmesso sotto il titolo di Black Thunder – Sfida ad alta quota, senza riferimento al fatto che si tratta in realtà della riedizione di un altro titolo, e che più precisamente andrebbe appunto indicato come Black Thunder II.

Già la confusione ingenerata dai troppi titoli uguali la dice lunga sul tipo di prodotto. Vediamo comunque di riuscire a capirci qualcosa. Già è inevitabile la confusione con Blue Thunder (Tuono di Fuoco per i francesi e Tuono Blu in Italia) dell’83, vicenda di un super elicottero per le forze di polizia; ma il nostro Black Thunder II è addirittura la fotocopia del Black Thunder del 1998, che si svolgeva, con altri attori, in Libia anziché in un paese asiatico, inventato ma quasi identico all’Afghanistan. La trama poi è sempre la stessa, copiata dal ben più riuscito Firefox del 1982, di e con Clint Eastwood, e, a ben guardare, riedizione di altri titoli degli anni ’40 e ’50, come Sky Raiders.

La confusione aumenta quando affrontiamo il titolo del medesimo film per la versione d’intrattenimento casalingo che diviene Flight of Fury, insomma per la stessa minestra tre nomi diversi e per di più somiglianti ad altri e non solo come titolo: sembra veramente eccessivo sia pure per un prodotto a bassissimo costo. Nemmeno il sottotitolo riesce a raddrizzare la situazione: Un piano di volo per la libertà.

John Sands è un pilota dell’Air Force che opera all’interno di una divisione militare segretissima. Quando scopre tremendi segreti di Stato, la CIA fa in modo che venga rapito e imprigionato, cercando per di più di privarlo della memoria relativa alle informazioni apprese. Sands tenta la fuga, ma l’Agenzia lo tiene sotto controllo, e lo ricatta proponendogli una missione assai rischiosa in cambio della libertà: deve recuperare il caccia bombardiere Stealth, noto come X-77 (un Lockheed F-117 Nighthawk in realtà), che è stato rubato da un pilota corrotto e fatto giungere in Oriente. Sands parte dunque per  un paese che ricorda da vicino l’Afghanistan alla ricerca del velivolo.

La storia è tutta qui, e purtroppo è messa insieme con salti logici ed incongruenze ridicole, recitazione dilettantesca, situazioni improbabili, dialoghi assurdi, e scopiazzature disinvolte da altri film.

Per gli appassionati dell’ultimo Seagal, e del cinema d’azione ad ogni costo, Black Thunder è forse un lavoro che vale il biglietto. In effetti, il mitico Steven è maestro di Aikido, Karate, Judo e Kendo, ed ha sempre soddisfatto gli appassionati del genere, benché in queste ultime fatiche appaia davvero appesantito e privo di quell’espressione ironica che ne ha sempre assicurato la simpatia.

Per chi ama le scene aeronautiche ci sono solo belle immagini di repertorio già apparse in altri film, che in ogni caso gratificano gli appassionati di aerei, mentre le ricostruzioni di situazioni operative e di combattimenti aerei sono da dimenticare. Gran parte delle riprese sono localizzate in Romania cosa che se da un lato garantisce sgravi fiscali e costi bassi, conferisce dall'altro ulteriore scarsa attendibilità al tutto.

 

Scheda filmografica

Titolo originale: Flight of Fury
Paese e anno di uscita: USA, 2005

Regia: Michael Keusch
Interpreti principali:
Steven Seagal
Steve Toussaint
Mark Bazeley

(27 dicembre 2011)

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