Iscrizione Newsletter

Iscriviti alla Newsletter



Login

The Last Flight

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaE-mail

Ormai viviamo quotidianamente la rivoluzione scientifica e quello che pochi anni fa poteva sembrare fantascienza è quotidianità. La meravigliosa invenzione del cinema all’inizio del ‘900, grazie ai fratelli Lumière, consegnò all’umanità per la prima volta la possibilità di fruire di immagini in movimento.

L’importanza sociale del cinematografo fu tale che si attinse all’ideale supremo di arte tramandatoci dai greci: il cinema divenne la settima arte e la decima musa. Queste denominazioni sono frutto dell’immaginazione di personaggi cospicui: Ricciotto Canuto (detto da Apollinaire “le barisien”), chiamò il cinema la “settima arte” e Jean Cocteau l’aveva definita la “decima musa”.

Negli anni 30 e 40 dello scorso secolo si citarono spesso i pareri favorevoli sui contenuti artistici delle pellicole espressi da Benedetto Croce e Giovanni Gentile. Una nuova musa di potenza inaudita era però in agguato, immediatamente dopo la fine del secondo conflitto mondiale: nel marzo del 1947 nacque ufficialmente la televisione. Tramite questo mezzo si potevano trasmettere i medesimi contenuti visivi in tempo reale ed in aree vastissime per moltitudini di persone. Era nato il più potente mezzo di comunicazione di massa.

La generazione di chi scrive fu allevata, anche culturalmente, tramite questo mezzo (vedasi articolo Les chevaliers du ciel). Tra le serie televisive che più ci tenevano incollati ai teleschermi, ci fu la mitica “Ai confini della realtà”.

Oggi assistiamo alla riedizione di alcuni di quegli episodi tramite il mostro comunicativo contemporaneo: internet. Da un po’ di tempo sta infatti girando molto materiale relativo agli anni 60 (soprattutto per la liberalizzazione dei diritti d’autore per il materiale di quell’epoca), sul canale informatico YouTube. Si tratta di un sito informatico, ovvero uno strumento messo a disposizione dei navigatori del web), che consente la condivisione e visualizzazione di contenuti video. Da ottobre 2006 You Tube è stata acquistata da Google per l’incredibile cifra di 1,65 miliardi di dollari! e il dato basta a dare la dimensione dell’importanza che ha ormai raggiunto questo mezzo.

lastflightDurante le mie navigazioni nel web ho incontrato un episodio della serie citata che avevo quasi dimenticato: “L’ultimo volo”. Il titolo originale è The Last Flight, episodio numero 18 della prima stagione del 1960, in America uscita in originale come The Twilight Zone (La zona del crepuscolo) tradotto in italiano in maniera piuttosto immaginifica: "Ai confini della realtà". La regia è di William F. Claxton, con la sceneggiatura di un mito della fantascienza: Richard Matheson.

La serie televisiva, assegnata con qualche contraddizione al genere “fantascienza”, fu trasmessa in tre diversi periodi dalla televisione negli Stati Uniti. La serie classica fu creata da Rod Serling e messa in onda dal 1959 al 1964, la seconda andò in onda dall’85 all’89, mentre la terza è andata in onda tra il 2002 ed il 2003. Il suo titolo originale si riferiva all’effetto, noto in aviazione, della scomparsa della linea dell’orizzonte sotto il muso del velivolo in richiamata, durante l’atterraggio di un aereo, lasciando per qualche attimo il pilota senza riferimenti, e in realtà non trattò quasi mai i temi classici della fantascienza ma piuttosto i temi dell’ignoto e del mistero, trattati in modo da far apparire credibile anche il fantastico più sfrenato. Uno dei tratti salienti delle brevi storie era una morale finale spesso introdotta dal colpo di scena che ribaltava completamente la vicenda narrata.

Nella prima serie, trasmessa dalla CBS, mitico ed indimenticabile fu l’episodio “Tempo di leggere” che decretò il successo travolgente della serie. Time enough at last (il titolo originale dell’episodio), narra dell'ultimo uomo rimasto sulla Terra dopo un disastro nucleare: amante dei libri, si trova tra le rovine di un’immensa biblioteca, pensa che si consolerà con la lettura, ma purtroppo rompe i suoi occhiali, e non c'è proprio nessuno che glieli possa riparare.

Ma arriviamo al nostro ultimo volo, diciottesimo episodio (degli oltre 150 prodotti), che fu il primo scritto non da Rod Serling, ma da Richard Matheson, e tratta un soggetto aeronautico poi ripreso in diverse altre pellicole,

Durante la prima guerra mondiale, il pilota Decker si trova di fronte una squadriglia di aerei nemici ed è colto dal panico, che lo costringe ad abbandonare i suoi compagni e a rifugiarsi in una nuvola particolarmente fitta. Quando ne esce, atterra in una moderna base aerea sul suolo francese. Il suo biplano e la sua divisa d'epoca suscitano dapprima curiosità, ma quando Decker, interrogato dal generale Harper e dal maggiore Wilson, racconta la sua incredibile storia, tutti finiscono per crederlo pazzo...

L'episodio, che dura 25 minuti, fu girato in una vera base aerea, situata in California (Norton Air Force Base, San Bernardino). Quando il biplano (una replica volante di un Nieuport 28, un LF-1) atterrò, i piloti della base, con la curiosità tipica dei piloti nei confronti di qualsiasi cosa che sia in grado di volare, si precipitarono ad osservarlo. Toccarono le ali e si arrampicarono al posto di pilotaggio con un entusiasmo tale che la produzione si vide costretta ad assumere dei sorveglianti per impedire che l'aereo fosse danneggiato.

 

Scheda filmografica

Titolo originale: The Last Flight
Paese e anno di uscita: USA, 1960

Regia: William F. Claxton
Interpreti principali:
Kenneth Haigh
Simon Scott
Alexander Scourby

(9 maggio 2012)

RSS
RSS