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Freddie Laker e lo Skytrain - Successo e insuccesso

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Freddie Laker e lo Skytrain
Successo e insuccesso
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Le ragioni del successo

Le molte ragioni del clamoroso successo della Laker Airways si possono riassumere in misure innovative di taglio dei costi, crescita del profitto, concetti commerciali, e tecniche operative.

Lo Skytrain era pensato come walk-on/walk-off che non richiedeva prenotazione e complicati e costosi sistemi di prenotazione informatizzati, i biglietti erano venduti ad ogni terminal sulla base del concetto first come-first served, ovvero come alla stazione dei treni, chi prima arriva sceglie.

Per aggredire il mercato dei voli a domanda ed assicurasi una stabile produzione stagionale incentivò i tour-operators ad affittare la capacità per un’intera stagione, vuoto-per-pieno, chiamò l’iniziativa “Time Charter”.

Le misure operative dedicate al risparmio, soprattutto di carburante, diedero fondo a tutte le sue conoscenze tecniche che lo portarono addirittura a superare le specifiche dei costruttori. Laker fu l’inventore dell’uso della tecnica della spinta ridotta di decollo (Reduced Take-off Thrust Technique), sviluppata per i problematici Bac 1-11. La ridotta potenza utilizzata in decollo faceva risparmiare carburante, allungava la vita operativa dei motori, riduceva il numero di guasti, incrementava i tempi tra le revisioni, e tutto ciò naturalmente portava ad una riduzione dei costi. Incentivò i piloti a chiedere informazioni sulla quota raggiunta dagli altri voli davanti a quelli Laker in modo da raggiungere la quota operativa nel minor tempo possibile, cosa relativamente facile in tempi di scarsa congestione del traffico aereo.

Per migliorare i consumi in rotta si pose un limite al peso dei bagagli che potevano trasportare i passeggeri (15 Kg) e si scelsero configurazioni di cabina che non raggiungevano il massimo possibile dei passeggeri, così col carburante risparmiato si potevano raggiungere destinazioni più lontane senza scali intermedi con notevoli risparmi.

Nel 1972 Laker costituì una società di assistenza aeroportuale nella base di Gatwick insieme a Dan Air, cosa che consentì di controllare anche le tariffe di assistenza a terra nello scalo di armamento dove c’era la maggior concentrazione dei voli della compagnia.

Le ragioni dell’insuccesso.

La principale ragione di crisi fu la crescita troppo impetuosa che pose problemi di approvvigionamento dei mezzi di produzione e del personale ed alti costi dei tassi di interesse dei prestiti. Il sostegno finanziario all’impresa venne meno anche a causa di un vero e proprio complotto ordito dalle compagnie e dalle banche.

Laker incappò inoltre nel fermo dell’aereo DC-10 nel maggio ’79 a causa di un incidente che era accaduto a Chicago all’American Airlines. Il blocco temporaneo causò una perdita di 13 milioni di sterline, ed essendo il Douglas DC-10 l’unico tipo di aereo posseduto per i voli a lungo raggio, ne conseguì anche una caduta della reputazione aziendale.

Inoltre, sebbene la struttura dei costi della Laker fosse molto competitiva occorreva riempire gli aerei per raggiungere il profitto, e questo era molto difficile durante la stagione invernale.

La crisi economica e petrolifera dei primi anni ’80 colpì la compagnia dedicata strategicamente esclusivamente ai viaggiatori a tariffe scontate. La Laker fu sorpresa dal triplicare dei costi del carburante a seguito della caduta dello Shah in Iran e si trovò senza protezioni non avendo seguito una politica di hedging (acquisti su diversi mercati/fornitori, assicurazioni sui ratei di aumento) sul carburante.

L’aerolinea cercò di proteggersi dalla fluttuazione dei ratei di cambio sterlina-dollaro comprando dollari a tasso fisso in quanto la maggior parte dei costi erano sostenuti in dollari mentre i ricavi erano in sterline, nella stagione ‘81/’82 però si sbagliarono le previsioni sul rateo di cambio proprio in coincidenza con la crisi di crescita della compagnia.

Decisiva fu anche l’aggressione a cui la compagnia fu sottoposta da un cartello di aziende inglesi, europee ed americane che ridussero tutte insieme le tariffe operando in perdita pur di far fallire la Laker, questo complotto fu accertato anche in sede di tribunale e sia la compagnia che personalmente Freddie Laker furono indennizzati.

(13 novembre 2009)



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