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Nostalgia dei voli che furono

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Una recente indagine di un sito di prenotazioni di voli ha messo in campo i sentimenti più profondi dei viaggiatori aerei. La domanda fatta a più di 2500 utenti del mezzo aereo era su cosa rimpiangessero dei voli di qualche tempo fa e che oggi non è più possibile avere: domanda tutt’altro che banale.


L’evoluzione del mercato del trasporto aereo ha portato una moltitudine umana a contatto con un mezzo che mai prima avrebbe immaginato di poter usare; il contrappeso è stato l’oscuramento e la scomparsa di abitudini e servizi prima considerati parte integrante del passaggio. Skyscanner, nel suo sondaggio, rivela la nostalgia dei viaggiatori rispetto allo stile delle compagnie aeree d’una volta.

Al primo posto, con un corposo 41%, c’è la possibilità di visitare la cabina di pilotaggio, il cosiddetto cockpit. Dopo la tragedia dell’11 settembre del 2001 le misure di sicurezza sono divenute asfissianti e tra le altre c’è stata la separazione della cabina di pilotaggio dal resto dell’aereo, tramite una porta blindata dotata di combinazione d’accesso. Impossibile accettare “visitatori”.

Questo contatto in verità manca anche alla maggior parte dei piloti, il rapporto diretto con i passeggeri riusciva a rendere fruibile il valore della professionalità messa in campo dai piloti e spesso risolveva problemi ed incomprensioni molto meglio di qualsiasi reboante annuncio via interfonico.

In sostanza però il rispetto delle norme internazionali è sottoposto al giudizio del Comandante, così se il caso lo permette, a volte si deroga al divieto, per esempio se i visitatori sono dei bambini o altri passeggeri ben identificati e giudicati non pericolosi e sicuramente separati dalla moltitudine indistinta, e sempre seguendo una procedura di sicurezza per l’accesso alla cabina. In ogni caso si tratta di rarissime eccezioni.

Chissà che in futuro si riesca a superare questo problema: se le misure di sicurezza a terra fossero d’assoluta affidabilità, si potrebbe risparmiare questa separazione a bordo che affligge anche il rapporto tra equipaggio di condotta ed equipaggio di assistenza ai passeggeri. Se il sondaggio citato rispondesse ad una percentuale credibile, si restituirebbe ai passeggeri quasi la metà del fascino dei voli del passato.

Tra l’altro un 4% di passeggeri rimpiange anche il copricapo sulla testa degli equipaggi, e questo sarebbe davvero facile da ripristinare: basterebbe che le compagnie considerassero questo simbolo come viene interpretato dagli utenti; non costa nulla ed è in dotazione a tutti gli equipaggi di tutte le compagnie, solo che è considerato un sacrificio indossarlo. Tempi moderni! Direbbe Charlie Chaplin.

Poi, tra le cose più sgradite ai passeggeri, c’è la continua pressione a cui sono sottoposti con vendite, lotterie e servizi facoltativi proposti dalle compagnie: un bel 21%. Qui ci si scontra con la necessità di tenere basse le tariffe e quindi con la necessità delle compagnie di recuperare costi in tutti i modi possibili (Ryanair ha addirittura ipotizzato di seguire l’imperatore Vespasiano istituendo i bagni a pagamento).

E’ difficile immaginare che le compagnie, per aumentare del 20% il gradimento dei passeggeri, si riaccollino i costi di alcuni servizi. Se l’aumento dei trasportati bilanciasse i costi, forse vedremo ritornare, almeno nelle classi di trasporto privilegiate e più costose, i servizi di classe compresi nel prezzo.

Il rimpianto dei servizi gratuiti si accompagna anche al rimpianto per lo stile degli assistenti di volo, una volta veri e propri padroni di casa, ben educati, affabili e di bella presenza. In questo caso però ci troviamo di fronte a processi di formazione, stipendi e ritmi di lavoro del tutto non paragonabili, ed è difficile ipotizzare una rivalutazione di questi valori. I passeggeri che rimpiangono il trucco delle hostess di un tempo (2%) è bene che si mettano l’animo in pace.

Non pochi sono i passeggeri che amerebbero ancora veder distribuite, durante le fasi preliminari del volo, caramelle e gomme da masticare (16%). Il 13% del campione vorrebbe ancora avere la possibilità di fumare a bordo. In questo caso sui voli a lungo raggio esistono delle compagnie che mettono a disposizione degli appositi spazi per gli schiavi del tabacco, quindi il rimpianto per il fumo indiscriminato non potrà certo essere superato ma esiste un buon surrogato, anche se non molto diffuso nel panorama delle compagnie aeree.

Nel restante 3% si addensano una serie piuttosto lunga di desideri, identificabili genericamente come sogni piuttosto che vere e proprie necessità. Si va dai finestrini panoramici, alle poltrone massaggianti, ai sedili anti-calcio del passeggero seduto dietro, alle docce ed alle camere per momenti d’intimità, fino ad aree insonorizzate dove confinare i bambini o bar dove bere di tutto.

Ma la continua evoluzione del mondo del viaggio aereo non si ferma a bordo. Le fasi di accettazione hanno subito medesimo restringimento delle aree di cortesia, personale in genere stagionale e poco formato, sottoposto a turni pesanti e con regole sempre più cervellotiche da far rispettare, schiavi della rigidità dei computer, fanno rimpiangere i tempi che furono.

E poi i biglietti elettronici, l’accettazione automatica, le severe regole di sicurezza, i pesanti controlli, le restrizioni sul peso e le dimensioni dei bagagli, rendono l’accesso all’aereo un vero e proprio incubo.

Insomma i nostalgici dei viaggi nei transatlantici dei cieli, se vorranno continuare a viaggiare a tariffe “globalizzate”, è bene che si rassegnino ad un sistema di viaggio più simile al treno... e senza immaginare l’Orient-Express.

(3 aprile 2013)

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