Iscrizione Newsletter

Iscriviti alla Newsletter



Login

Le Frecce Tricolori a Iesolo

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaE-mail

La bella trasmissione che la RAI ha ieri dedicato all'esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale in occasione dell'European Air Show di Iesolo è probabilmente destinata a sollevare qualche polemica nel già arroventato clima "politico" italiano.


Non ha badato a spese, mamma RAI, e ha coperto l'evento sull'arco di tutta la giornata, proponendo al mattino, su RAI Sport 1, un ampio back-stage dell'evento. Nel pomeriggio poi, una ricca telecronaca su RAI Uno (e sul canale 501 in alta definizione) ha deliziato gli appassionati offrendo in diretta e con appropriati commenti l'esibizione delle nostre Frecce Tricolori.

Del resto la PAN, che è basata sull'aeroporto di Rivolto e quindi a Iesolo gioca in qualche modo "in casa", a questo appuntamento ci tiene, e lo ha dimostrato: un vero peccato che una leggera foschia abbia in qualche modo "appiattito" le immagini che, anche  agli occhi di chi queste esibizioni ha seguito più e più volte dal vero, sono comunque risultate oltremodo suggestive.

La polemica, e non c'è bisogno di avere la palla di vetro per capirlo, sarà senz'altro legata all'opportunità, in un momento di particolare difficoltà economica per il Paese, di sostenere questo genere di spese. E altrettanto prevedibilmente finirà con l'entrare in ballo anche la "questione F-35".

D'altra parte, in un frangente in cui dell'Italia, nel mondo, si parla soprattutto per le note vicende giudiziarie di un ex capo di governo ormai tecnicamente "pregiudicato", non ci si può che rallegrare se, a far parlare di noi, è quella che ormai da diversi decenni è considerata una vera e propria eccellenza del "made in Italy"... quella PAN che nel corso degli anni ha raccolto in giro per il mondo un apprezzamento e un riconoscimento che definire lusinghieri è poco.

Bene dunque ha fatto la RAI a dare all'evento il giusto rilievo, anche se, come abbiamo già accennato, la concomitanza con i tamburi di guerra che risuonano ancora una volta in parti del mondo geograficamente molto vicine non mancherà di destare più di una perplessità.

Ci preme tuttavia far notare come, in un quadro come quello attuale, la polemica sull'acquisto dei nuovi F-35 (al di là di ogni considerazione squisitamente tecnica sulla validità dell'aereo, che va lasciata appunto ai tecnici) sia in larga parte strumentale e legata molto spesso al limitato orizzonte della politica nostrana.

Se proprio ci volessimo porre delle domande, dovremmo interrogarci sulla necessità (e opportunità) di avere una Forza Armata. Domanda alla quale anche i più tenacemente neutrali Paesi europei (come Svizzera e Svezia) hanno risposto in maniera affermativa.

E magari dovremmo anche chiederci se sia il caso di restare o meno all'interno di certi sistemi di alleanze, perché è ovvio che in caso di risposta affermativa la scelta di un aereo (o di un sistema missilistico, o di un carro armato, o di un calibro di cartucce) è senz'altro subordinata all'opportunità (e necessità) di adeguarsi a un sistema d'arma condiviso con gli alleati.

In mancanza di un dibattito serio su questi serissimi argomenti, non ci resta che goderci lo spettacolo, sempre emozionante, delle evoluzioni dei nostri MB-339 lungo le coste del Veneto.

(2 settembre 2013)

RSS
RSS