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La prima donna pilota

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Sull'origine dell'8 marzo come “Giornata internazionale della donna” molto è stato scritto e detto, e spesso realtà e fantasia si sono mescolate chiamando in causa ipotetici incidenti sul lavoro (avvenuti sì, purtroppo, ma in date diverse) e scontri di piazza.


La realtà, più prosaicamente, ci parla di una volontà di dichiarare una “Giornata delle Donne” che comincia a manifestarsi nei primi anni del 1900 e si afferma definitivamente negli Stati Uniti d'America nel 1909. Era il 23 febbraio, e per ancora qualche anno sull'altra sponda dell'Atlantico la celebrazione si continuò a tenere nell'ultima domenica di febbraio, mentre in Europa, a partire dal 1911, si scelse in diversi paesi la terza domenica di marzo.

Per arrivare alla stabilizzazione della data così come la abbiamo oggi, bisognerà aspettare l'8 marzo 1917, con la grande manifestazione di strada di San Pietroburgo, e la Seconda Conferenza Mondiale delle Donne Comuniste, che si tenne nel 1921 a Mosca.

Eppure, a voler ben cercare, una ricorrenza al femminile legata all'8 marzo e degna di essere ricordata, anche prima degli eventi che abbiamo appena descritto, c'era. E precede addirittura le prime celebrazioni americane di un anno: stiamo parlando del primo brevetto di pilota rilasciato a una donna.

Per capire l'importanza di questa impresa, basta scorrere rapidamente i nomi di chi la precede nell'elenco dei primi cento brevetti rilasciati dall'Aéro-Club de France: c'è Louis Blériot e, ovviamente i fratelli Wilbur e Orville Wright, Latham, i fratelli Farman,, Santos-Dumont, Tissandier, Geo Chavez e il pilota-artista Lèon Delagrange.

E' proprio grazie alla conoscenza di quest'ultimo che la giovane attrice e cantante Elise Deroche, già nota negli ambienti artistici parigini con il nome d'arte di Raymonde de Laroche, comincia a frequentare l'ambiente della nascente aviazione, che l'aveva affascinata in occasione delle dimostrazioni condotte da Wilbur Wright a Parigi nel 1908.

Sul finire del 1909 l'intraprendente Raymonde inizia a prendere lezioni di pilotaggio sul campo di Chalons, quartier generale dei due celebri costruttori Voisin, i fratelli Gabriel e Charles. Ed è proprio con quest'ultimo, il più giovane dei due, che la nostra aviatrice finirà col formare un sodalizio destinato a durare fino alla morte di lui, avvenuta in un incidente automobilistico nel quale anche lei rimane gravemente ferita.

A dire il vero, Raymonde non è la prima donna a intraprendere una "carriera" aviatoria. Già agli inizi del 1909 Thérèse Peltier aveva preso lezioni di volo proprio da Delagrange, ma Raymonde è la prima a perseverare nella sua passione fino ad ottenere il sospirato brevetto: pochi mesi dopo l'inizio delle lezioni, quella che ormai la stampa specializzata aveva ribattezzato "Baronessa de Laroche” supera con successo l'esame di volo e si vede consegnare il brevetto n° 36: era l'8 marzo del 1910.

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Il brevetto di Raymonde, oggi conservato al Musée de l'Air e de l'Espace di Parigi.

Il brevetto così ottenuto le spalanca le porte dei meeting aerei che sempre più numerosi vengono organizzati in Francia e all'estero: Parigi, Heliopolis (Egitto), Budapest, e San Pietroburgo, dove lo zar Nicola II ci tiene a congratularsi personalmente con lei, Rouen. Sono quattro mesi di attività frenetica, ai quali mette fine un incidente di volo che rischia di stroncare la carriera appena intrapresa.

L'8 luglio 1910, nel corso della Grande Semaine de l'Aviation de Champagne, sul campo di aviazione di Reims, il suo biplano Voisin si schianta al suolo e lei riporta ferite tanto gravi da spingere i medici a dubitare sul suo recupero.

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Una cartolina d'epoca (l'annullo è del 10 giugno 1910) mostra la folla di curiosi
che si affollano intorno ai rottami dell'aereo di Raymonde a Reims.

Ci vogliono due anni prima che Raymonde possa tornare ai comandi di un aereo, e subito dopo un altro incidente, questa volta automobilistico, la rimette a terra. E' il 26 settembre 1912: Raymonde rimane gravemente ferita e il suo compagno di voli e di vita Charles Voisin muore. Contro ogni pronostico, "la baronessa" torna a volare nel 1913, dedicandosi alle gare di durata. Ormai altre donne, oltre a lei, hanno preso i comandi di un aereo, e a loro è dedicata la Coupe Femina, una competizione che Raymonde conquista per due volte, stabilendo tra l'altro un record mondiale di durata e distanza.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e la decisione di vietare alle donne pilota di parteciparvi perché "troppo pericoloso", pur di pilotare qualcosa Raymonde si arruola come autista di ambulanze, ma a conflitto finito eccola ancora spiccare il volo: suo obbiettivo, stavolta, la conquista di un altro record, quello di quota.

Lo raggiunge il 17 giugno 1919 sul campo di Issy, alle porte di Parigi, salendo a 3900 metri con il suo Caudron G 3, ma l'americana Ruth Law glielo toglie con 4700 metri. Immediata la replica di Raymonde, che riconquista il titolo di "donna più alta del mondo" salendo fino a 4800 metri.

Sarà l'apogeo, in senso reale e figurato della sua carriera: solo un mese dopo a Crotoy, durante gli allenamenti per la successiva edizione della Coupe Femina, il Caudron sul quale stanno volando Raymonde de Laroche e il collaudatore Barrault non ce la fa ad uscire da un looping a bassa quota.

Finisce così, a nemmeno 37 anni, l'avventura umana e aviatoria della donna che, prima ancora che l'8 marzo diventasse la festa della donna, lo aveva festeggiato ottenendo il primo brevetto di pilotaggio al femminile della storia.

(8 marzo 2014)

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