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Mi manda papà

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Mi manda papà
La carriera del pilota Matteoli
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Nona puntata del Dossier Alitalia-CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it
“Mercato… efficienza… trasparenza”. Ecco tre parole magiche che Colaninno e Sabelli continuano a infilare in tutte le loro esibizioni pubbliche.

Sono parole usate per enfatizzare i “cambiamenti” introdotti dai privati che in meno di un anno avrebbero “salvato” Alitalia. Ma sono anche parole spesso, troppo spesso, contraddette dalla realtà della compagnia aerea e dalle scelte dei suoi vertici.
Messi assieme dalla politica, i “patrioti” sono condannati dal loro peccato originale a una contiguità con i Palazzi del potere romano da fare invidia alla vecchia Alitalia parastatale.

Eppure, a un anno di distanza dalla “privatizzazione”, di fronte ai continui richiami del vertice Cai  alle superiori virtù del libero mercato, nessun sindacalista, giornalista o esponente dell’opposizione trova lo spunto per rinfrescare la memoria alla coppia Colaninno-Sabelli. Ricordando la lunga serie di provvedimenti in deroga presi nel 2008 dal neonato governo Berlusconi per consentire alla cordata tricolore di aggirare leggi, normative e regolamenti. Insomma, di prendersi l’ex compagnia di bandiera trasformata in un monopolio di fatto, dopo aver scaricato una montagna di debiti sui contribuenti italiani.

Intanto il premier continua a offrire il suo scudo protettivo ai “patrioti”. L’ultima occasione per far sapere che Cai non si tocca si è presentata a metà ottobre. Con la solenne presentazione a Villa Madama, la sede di rappresentanza del governo, d’un faraonico “piano di sviluppo” degli aeroporti di Fiumicino e Malpensa.

Piccolo particolare: il progetto dovrebbe essere finanziato con le tasse aeroportuali che i passeggeri pagano ogni volta che comprano un biglietto. Il decreto interministeriale è stato già firmato dal solerte ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, ma non da Giulio Tremonti che avrebbe sollevato qualche perplessità. Sembra che i dubbi del superministro dell’Economia, da sempre vicino alla Lega, sia legata al grande ampliamento dello scalo romano.

Se poi diamo una rapida occhiata al progetto, scopriamo che “lo sviluppo” del Leonardo da Vinci comprenderebbe l’area di Maccarese. Bene, i terreni della Maccarese spa sono di proprietà della Finanziaria Edizioni srl, che appartiene alla famiglia Benetton, azionista di riferimento di Adr (la società aeroporti di Roma) e grande azionista di Cai.

Le resistenze di Tremonti confermano solo che la nuova Alitalia continua ad avere qualche problema con quella parte della maggioranza che fa riferimento a Bossi. Ma i “patrioti” sanno di poter contare sull’appoggio pieno e incondizionato di mezzo governo. In alcuni casi, i protettori politici sono addirittura gli stessi che hanno spalleggiato i vertici della compagnia di bandiera portata al fallimento. A provare questa continuità tra vecchia e nuova Alitalia, ecco la storia (in parte inedita) del pilota Federico Matteoli, figlio di Altero.



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