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Scioperi e piano Fenice

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Quindicesima puntata del dossier Alitalia CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it
E nove: bloccato per la nona volta uno sciopero del personale navigante da quando l'ex compagnia di bandiera è finita nelle mani dei “patrioti”.

Altero Matteoli, berlusconiano ministro dei Trasporti e padre di Federico, giovane pilota al quale Cai sta preparando una fulminea carriera da comandante,  È accaduto il 5 febbraio 2010, grazie alla solita ordinanza che, paventando “un grave pregiudizio per gli utenti”, ha “differito” lo sciopero “ad altra data”. In pratica, lo ha cancellato.

Secondo la Filt Cgil, siamo di fronte a un vero e proprio abuso d'ufficio da parte di un ministro che “con atto amministrativo cancella uno sciopero proclamato nel rispetto della legge e delle regole”, senza, peraltro, “alcuna segnalazione” da parte della Commissione di garanzia.

Dice Riccardo Rosi, pilota cassintegrato, dopo 28 anni di Alitalia: “Di questo passo non si potranno più fare scioperi. È una vergogna! Siamo alla lesione di  un diritto costituzionale”. Alcuni sindacalisti, ironizzano sullo “zelo” d'un ministro dei Trasporti “sempre pronto a soccorrere i patrioti” e ad assicurare la sua protezione a Cai “mentre i problemi dei lavoratori della vecchia e della nuova Alitalia non trovano una soluzione”.

CUCU', CUCU', IL PIANO FENICE NON C'E' PIU'

Presentato a fine 2008 come il grande progetto che avrebbe consentito alla compagnia aerea privatizzata di rinascere dalle ceneri, il Piano Fenice non esiste più. Modificato di fatto nel primo anno di gestione Cai, adesso viene sostituito anche formalmente.

Napoleone Sabelli e le sue teste d'uovo hanno già messo a punto il “nuovo piano industriale Altalia”. L'11 gennaio lo hanno presentato a grandi linee in un grande albergo romano

Nell'occasione furono anche fissate le date per una serie d'incontri con i rappresentanti dei lavoratori. Incontri che avrebbero dovuto rendere il quadro più chiaro.

Un mese dopo, il quadro risulta chiarissimo: la compagnia aerea, già ridimensionata un anno fa con l'arrivo dei “patrioti”, adesso è destinata a diventare ancora più piccola. Tutta centrata su un mercato nazionale dove opera in regime di monopolio, grazie ai tre anni di protezione antitrust assicurati dal governo amico di Silvio Berlusconi.

Per avere un'idea del futuro, bastano pochi dati sulla flotta. Rispetto al piano Fenice c'è una forte riduzione degli aerei a lungo raggio: 10 A 330 nel 2012 contro i 17 previsti. Taglio di sette macchine anche per gli A 320 in arrivo entro fine 2010. Intanto i B737 che, stando al Piano Fenice, sarebbero dovuti uscire di scena a maggio del 2012, verranno messi a terra a ottobre 2010, con un anno e mezzo di anticipo.

Se questi sono i fatti, vale la pena di continuare a ripercorrere i passaggi essenziali della privatizzazione Alitalia. Uno sguardo al passato che serve a gettare un fascio di luce sull'operazione Cai e può aiutare a capire meglio che cosa sta accadendo adesso.

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

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