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L'outing di Colaninno - Fantozzi si tutela

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L'outing di Colaninno
Fantozzi si tutela
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Mercoledì 5 novembre 2008, il commissario Alitalia decide di uscire allo scoperto e detta uno strano comunicato. “Su richiesta della Consob e a seguito delle indiscrezioni di stampa, al fine di consentire la parità di trattamento informativo a tutti i soggetti interessati”,  il professor Fantozzi fa sapere che “la Compagnia aerea italiana ha proposto un corrispettivo pari a un miliardo di euro.”

È quanto basta ai giornali per titolare: Cai mette sul piatto un miliardo di euro. Ora, siccome le “indiscrezioni di stampa” attribuivano agli advisor incaricati di “stabilire il valore di mercato” di Alitalia proprio una stima attorno al miliardo di euro, il problema del prezzo sembra risolto. Non è così. Per capirlo bisogna leggere attentamente il comunicato.

Al miliardo indicato da Fantozzi si arriva facendo il gioco delle tre carte. Cioè aggiungendo 650 milioni di “debiti ipotecari”, ma il prezzo vero pagato dalla cordata patriottica per Alitalia resta quello di sempre: 350 milioni. E -proprio come aveva anticipato Dragoni - la cifra cash che Cai verserà sarà di soli cento milioni. Se le cose stanno così, il comunicato di Fantozzi va letto come una mossa difensiva, un’azione di autotutela, un modo per tirarsi fuori e passare la patata bollente al governo.

A rendere nervoso il commissario sono le nuvole cariche di pioggia che si profilano all’orizzonte annunciando una valanga di cause e ricorsi all’Unione europea. Alcune compagnie aeree si sono già fatte vive per acquistare gli slot (i permessi di decollo) Alitalia sulle tratte più ricche tipo Roma-Milano e Milano-Londra. Fantozzi non ha dato segnali di vita.

Il 4 ottobre 2008 Eurofly, controllata Meridiana, e, quindi,  proprietà dell’Aga Khan, parte all’attacco con un avvertimento al commissario. E gli ricorda pubblicamente, in un comunicato, che non si possono trasferire gli slot Alitalia, “ritenuti curiosamente senza valore” a Cai, società che -tra l’altro- “non possiede ancora i requisiti e le autorizzazioni per operare come compagnia aerea”.

Fantozzi è sempre più preoccupato. Il 18 novembre deve affrontare l’ultima trattativa con Rocco Sabelli, l’ad di Cai, per formalizzare il contratto di compravendita, ma non vuole correre altri rischi. E così decide di uscire allo scoperto con un’apparizione televisiva sulla Terza Rete Rai e un’intervista al quotidiano Repubblica.

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

 



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