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L'outing di Colaninno

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L'outing di Colaninno
Fantozzi si tutela
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Quindicesima puntata del dossier Alitalia CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it
Per tutta l’estate 2008, Roberto Colaninno nega d’aver tradito il Lider Massimo (D'Alema) per Papi.

Resto delle mie idee e mi riconosco nella sinistra riformista”, giura il 28 agosto 2008 in un’intervista al direttore di Repubblica. La sua relazione con Berlusconi è sotto gli occhi di tutti, ma il ragioniere di Mantova continua a smentire: “So separare il cittadino che giudica e l’imprenditore che agisce…”.

Un uomo diviso in due, così si presenta il presidente di Cai a fine agosto del 2008. Come imprenditore, ha risposto all’appello di Berlusconi, ha accettato la sfida di resuscitare l’Alitalia e si è messo a capo della cordata patriottica. Ma, come cittadino, non ha abiurato alle simpatie per il Partito democratico. D’altra parte, il suo primogenito, Matteo, non è appena approdato in Parlamento nelle file del Pd? E Walter Veltroni non lo ha voluto nel suo “governo ombra” come ministro delle Attività produttive?

Naturalmente l’ex “capitano coraggioso” dalemiano trasformatosi in “patriota” berlusconiano respinge con sdegno anche tutte le insinuazione sull’aiuto che i suoi affari avrebbero ricevuto dalla politica: “Diciamola, una buona volta, non ho avuto benefici nemmeno a Telecom, non ho partecipato a privatizzazioni, ho fatto un’Opa pagando le azioni…e non ho pagato tangenti, lo ripeterò fino alla morte. Esattamente come con Alitalia: nessun privilegio, solo responsabilità…”.

Ma un paio di mesi dopo, quando sui giornali fioriscono le supposizioni su quel colloquio con Berlusconi che ha sbloccato l’offerta dei soci Cai, Colaninno capisce che non può continuare a negare. E ammette la sua relazione con il secondo premier della sua vita.

La confessione pubblica della nuova passione appare sulla Stampa del 13 novembre 2008.  L’outing non è diretto e immediato. Prima c’è un pubblico attestato di stima per Gianni Letta, il braccio destro del Cavaliere (“È stato straordinario”). Ma, poi, l’entusiasmo per il volitivo Berlusconi viene espresso senza tentennamenti: “Ha mostrato di voler salvare Alitalia a tutti i costi…”.
E D’Alema? Con l’ex premier, Colaninno dice di avere ancora “buoni rapporti personali”, comunque la relazione con il Partito democratico è finita, la sinistra riformista lo ha deluso: “Questi del Pd proprio non li capisco…mi sono preso la responsabilità di condurre questa cordata, ma loro sulla vicenda Alitalia non fanno che attaccarmi tutti i giorni. Con tutti i problemi che ci sono non so davvero perché …”



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