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Le streghe della notte

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Le streghe della notte
In battaglia
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Molte realtà sociali, come i neri d'America, hanno approfittato delle opportunità che offriva l’aviazione per percorrere, spesso con l’impegno in conflitti terribili, sentieri di emancipazione. Vale oggi la pena di ricordare fatti poco noti della storia dell’aviazione che hanno visto protagoniste donne straordinarie.

Le streghe della notte: così, con una definizione forse più ammirativa che denigratoria, l’esercito tedesco battezzò le aviatrici sovietiche del 588° reggimento da bombardamento, che nel 1943 imperversarono nei cieli di Stalingrado, durante le notti del terribile assedio che stritolava la città.

Nella seconda guerra mondiale nessuna nazione ebbe in linea reparti formati esclusivamente da donne. In Unione Sovietica la rivoluzione aveva affermato il principio dei pari diritti e doveri per le donne, anche nei confronti della vita militare, e benché solo in casi sporadici reparti femminili venissero coinvolti in combattimento sulla linea del fronte, nei cieli di Russia e Ucraina decine di piloti donna si scontrarono con l’aeronautica tedesca e italiana.

Le combattenti dell'Armata Rossa dovettero affrontare, oltre al pericoloso nemico nazifascista, anche il più subdolo nemico del pregiudizio dei loro compagni d'arme maschi. L'Unione Sovietica, specie sotto Stalin, non era un'utopia comunista e l'indipendenza femminile non fu accettata facilmente.

Nonostante le loro chance di ottenere promozioni fossero basse rispetto ai loro compagni maschi, le donne combatterono con valore, ricoprendo anche ruoli come cecchine, pilote, mitragliatrici, pilote di carri armati, raggiungendo con le loro azioni a volte lo status di Eroine dell'Unione Sovietica.

Le donne dell’aviazione sovietica, selezionate principalmente tra le volontarie provenienti dagli aeroclub civili, furono equiparate agli uomini (almeno in via teorica) e costituirono tre reggimenti, uno da bombardamento notturno, uno da caccia, ed uno da bombardamento in picchiata.

Tra il 1941 ed il 1945 l’impiego bellico fu considerato “alla pari” anche se, in verità, ai reparti femminili furono affidati poco più che relitti del tutto inadeguati all’impiego bellico, cosa che costrinse (più che per scelta strategica) all’impiego notturno per minimizzare l’effetto della caccia avversaria e della contraerea. Immaginate un cavaliere medievale che affronta un carro armato: questa è più o meno la situazione in cui si trovarono quelle donne.

Marina Raskova la fondatrice del reparto aveva cominciato a volare a 19 anni, nel 1931. Sono anni di grande sviluppo aeronautico nell’Unione Sovietica, e Marina riuscì a farsi ammettere nell’accademia, prima donna a diventare pilota militare nella Repubblica di Stalin. Già distintasi nel 1938 con un record di distanza per un volo da Mosca al Pacifico, aveva il grado di maggiore quando iniziò la famosa operazione Barbarossa. L'8 ottobre1941 ottenne da Stalin la firma del decreto che autorizzava la costituzione di tre reggimenti volanti (il 586°, formato da cacciabombardieri, il 587°, da bombardieri in picchiata, e il 588°, da bombardieri leggeri notturni) in cui anche tutto il personale ausiliario, perfino i meccanici, era di sesso femminile.

Il successo fu travolgente, a Mosca risposero all’appello centinaia di giovani donne: tra loro vi erano operaie, insegnanti, maestre d’asilo che non sapevano ancora di poter finire nell’Aviazione.



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