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Fantozzi si tutela - Il giallo del prezzo

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Fantozzi si tutela
Il giallo del prezzo
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Sabato 22 novembre 2008, Alessandro Penati, professore di Economia aziendale alla Cattolica di Milano, fa le pulci a Fantozzi. Cifre alla mano, dalle colonne di Repubblica, Penati accusa il commissario straordinario d’aver svenduto Alitalia.

A finire nel mirino, sono gli slot della compagnia di bandiera privatizzata. “Fantozzi li ha valutati 550 milioni”, ma ha considerato “solo i voli internazionali e la tratta Milano Roma”. In questa maniera, la cordata patriottica ha potuto prendersi gli slot Alitalia a prezzi  inferiori di “almeno del 50%” a quelli che circolano”, ossia ai valori di mercato.

La conclusione del professor Penati è tranchant: “Tenuto conto della dilazione di pagamento, Cai paga per gli slot, e una frazione di capitale circolante, al massimo 400 milioni…” Quanto agli altri 625 milioni di cui si farà carico l’acquirente, sono per gli aerei, “e il valore degli aerei, equivale più o meno al debito che Cai si accolla…”

Penati trova poi “curioso” il fatto che dal commissario straordinario non sia stata pronunciata “neanche una parola su AiOne”. Certo, Fantozzi ha già messo le mani avanti, sostenendo che quella con la compagnia di Toto è una transazione fatta da Cai “al di fuori della procedura fallimentare”. Ma la cosa “non regge”, in quanto “l’acquisto di AirOne è parte integrante dell’offerta di Cai per le attività di Alitalia.”

Insomma, i dettagli dell’accordo Cai/AirOne “avrebbero dovuto essere resi pubblici non fosse altro che per verificare quanto sono stati valutati gli slot di AirOne e quanta parte dei debiti di AP Holding (che controlla AirOne) verranno scaricati su Cai”.

Il giorno dopo Fantozzi replica alle accuse di Penati con una risentita lettera inviata a Repubblica (“i confronti e le pagelle non mi interessano”).

Conferma che la valutazione degli slot fatta dagli advisor è stata di 550 milioni e conferma pure che sono stati presi in considerazione “i soli slot degli aeroporti congestionati”. E gli altri? Quelli non varrebbero niente.

Le parole del commissario più che a una spiegazione suonano come un’affermazione senza prove: “Soltanto in tal ambito (aeroporti congestionati) gli slot hanno un valore teorico”. Naturalmente, se le cose stanno così, la valutazione dei quelli venduti a Cai è stata di 4,2 milioni per uno, quindi, per dirla con Penati, “in linea con i prezzi che circolano…”

Quanto al silenzio su AirOne, è vero che è parte integrante del piano Cai, ma “fuori dell’ambito decisorio del commissario…”.

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

 

 



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