Prestito ponte... - Come ti salvo AirOne
Scritto da Felice Saulino
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Nell’operazione Cai, Banca Leonardo non è la sola banca in conflitto d’interessi. Ce n’è un’altra. E che conflitto! È Intesa San Paolo. A fine luglio, l’amministratore delegato Corrado Passera, appena ricevuto l’incarico di fare il piano industriale e di mettere assieme la cordata patriottica, dichiara che senza AirOne l’operazione non è possibile.
Detto, fatto. Nel piano industriale presentato ad agosto c’è la fusione Alitalia-AirOne. Ma l’arbitro Passera è anche un giocatore in campo. Primo, perché Intesa sta per diventare socio Cai. Secondo, perché ci sono in mezzo i soldi, i tanti soldi prestati a Carlo Toto, costruttore abruzzese, concessionario autostradale (è nella società che gestisce i 300 chilometri di autostrade abruzzesi) e patron di AirOne.
A ottobre, il direttore finanziario della compagnia, Domenico Lellis, ammette un’esposizione di 26 milioni di euro con la banca di Passera. Ma l’indebitamento complessivo è di 440 milioni di euro e la società di revisione Kpmg ha approvato il bilancio AirOne 2007 con riserva.
L’ultimo bilancio consolidato del gruppo Toto si è chiuso con più d’un miliardo di debiti e un patrimonio negativo. Se le cose stanno così, il costruttore abruzzese dovrebbe portare i libri in tribunale. Ma adesso c’è Cai e mister AirOne potrà rifarsi con gli interessi affittando i suoi aerei ad Alitalia. Si tratta dei114 Airbus ordinati in Irlanda e spalmati su dieci società che ha ipotecato per ottenere i finanziamenti dalle banche. I primi 90 arriveranno nel 2012.
Per entrare in Cai, AirOne chiede 300 milioni. In cambio, conferisce la flotta e la rotta Milano Roma, che a questo punto – cosa vietata dalla normativa Antitrust – verrebbe gestita dalla Nuova Alitalia in assenza di concorrenza. E non è finita: in qualità di socio, Toto gira a Cai il leasing su 55 aerei. Altri settanta se li tiene per noleggiarli. A chi?
Ad Alitalia, naturalmente.
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