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Aerovelox

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La convocazione dell’Ufficio Operativo per “comunicazioni” non suona mai bene e la faccia del Capo una volta entrato ne era la conferma. Neanche il tempo per i convenevoli ed ecco scoperto il motivo dell’incontro: una bella busta proveniente dalla ACNUSA.

Sotto quest'acronimo si nasconde la Autorité de contrôle des nuisances sonores aéroportuaires, che si occupa di controllare e ridurre il livello del rumore nelle zone a ridosso degli aeroporti francesi, e la busta conteneva una serie di tracciati radar e una trascrizione delle conversazioni con la torre dell'aeroporto Charles De Gaulle (Parigi) e una richiesta di pagamento a molti zeri, ovvero una multa.

Sì perché anche per chi va per aria ci sono i vituperati Tutor, solo che non servono al controllo della velocità bensì al controllo del rispetto delle rotte di avvicinamento e di partenza a tutela della tranquillità delle popolazioni che risiedono in vicinanza di un aeroporto.

Ora, fatto salvo l’incomprensibile proliferare di insediamenti residenziali nelle vicinanze degli scali e pur considerando che la rumorosità dei motori si è andata riducendo negli anni col progredire delle caratteristiche costruttive degli stessi, il problema del contenimento dell’inquinamento acustico rappresenta un fattore non marginale del nostro tempo, e non solo evidentemente nelle vicinanze di un aeroporto.

La comunità aeronautica, investita del problema ha reagito con una serie di misure e di procedure atte a limitare per quanto possibile l’impatto acustico nei confronti delle popolazioni, procedure che ha raggruppato sotto il nome di noise abatment procedures, ed ha predisposto percorsi di avvicinamento o allontanamento dagli aeroporti che cercano di evitare le zone residenziali tutelando la tranquillità dei cittadini. Tali percorsi sono riportati sulle carte di avvicinamento e di decollo di ogni aeroporto ed il loro rispetto è delegato a particolari sensori messi in posizioni chiave, chiaramente riportati sulle carte stesse, che individuano e documentano eventuali infrazioni da parte degli aerei.

I piloti, come detto, compatibilmente con la salvaguardia della sicurezza che by-passa ogni altra regola, seguono procedure particolari quali avvicinamenti con una discesa continua, con profili che richiedano bassa potenza e ridotta resistenza, un minimo uso dei reverse dopo l’atterraggio e, in decollo, il rapido raggiungimento di determinate quote prima di iniziare la “pulizia” dell’aereo e accelerarlo per la salita.

Le infrazioni vengono documentate ed evidentemente possono essere contestate per iscritto e discusse nel corso di una specie di udienza presso l’ente che ha emesso la sanzione che come detto si materializza  in una salatissima multa.

Certamente gli attuali sistemi di navigazione assistiti dai computers minimizzano la possibilità di errore nel sorvolare i punti di rilevazione e nel farlo alla quota corretta, ma esistono ancora molti aerei delle generazioni più vecchie, non dotati di questi sistemi, dove è richiesta una capacità di navigazione particolarmente accurata, specie in presenza di condizioni meteo particolarmente impegnative, vento in primis.

Come è finita con l’ACNUSA ? beh quella volta è andata bene: la trascrizione dei colloqui con l’ente del traffico aereo ha potuto dimostrare che le istruzioni ricevute e correttamente eseguite ci hanno portato fuori dai percorsi standard stabiliti...

E poi che spettacolo il sorvolo del centro di Parigi di notte...

(23 aprile 2010)

 

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