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L'ombra degli slot

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Ventesima puntata del dossier Alitalia CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it
Air Italy diventa partner Alitalia, l'ombra degli slot di Linate dietro all'accordo

Cosa si nasconde dietro l’accordo appena firmato tra l’Alitalia e la piccola Air Italy di Giuseppe Gentile? A prima vista, si tratta d’una semplice partnership per 15 collegamenti nazionali. Dal 3 maggio prossimo le due compagnie opereranno con codice congiunto (code sharing). Un modo per ampliare l’offerta su alcuni aeroporti del nord Italia: Torino, Verona e Bergamo in prima fila. Con buona pace dei cassintegrati Alitalia, condannati a rimanere tali nonostante gli accordi e le promesse di Cai.

Riccardo Rosi, pilota in cassa integrazione, accusa: “Hanno firmato l’intesa di code sharing con Air Italy senza degnarsi d’informare con due righe i sindacati, compresi i più fedeli, quelli che nel 2008 accolsero i patrioti a braccia aperte e senza un minuto di discussione.”

Ma, e succede spesso quando c’è di mezzo Cai, nemmeno la partnership con la società di Gentile è ciò che sembra a prima vista. Basta scavare un po’ per scoprire che quello con Air Italy, compagnia charter nata nel 2005 per inserirsi nel mercato turistico, non è un semplice accordo commerciale ma un regalo dei “patrioti” a un piccolo operatore del trasporto aereo. 

Ex comandante pilota, fondatore e presidente di Air Italy, Giuseppe Gentile è infatti l’uomo che all’inizio del 2009 aveva aperto la guerra per la liberalizzazione degli slot di Linate. Ora, si dà il caso che le bande orarie di decollo e atterraggio, cioè gli “slot” occupati da Alitalia nell’aeroporto milanese, rappresentino la chiave di volta del monopolio Cai sul mercato domestico.

Con i suoi diecimila passeggeri al giorno, la rotta Milano Linate-Roma Fiumicino è la più trafficata d’Europa. Perciò fa gola a tutte le grandi compagnie aeree, a cominciare da Lufthansa. Ma per fare concorrenza all’Alitalia sul mercato italiano, il colosso tedesco avrebbe bisogno di nuovi slot. “Almeno dieci al giorno”, ha detto qualche mese fa Heike Birlenbach, capo di Lufthansa Italia. Il bello è che gli slot ci sarebbero anche: sono quelli che la nuova Alitalia, nata dalla fusione dell’ex compagnia di bandiera con Air One ma con in 30% di voli in meno, continua a occupare senza utilizzarli.

Secondo i regolamenti internazionali, una compagnia che non utilizza uno slot è tenuta a liberarlo per consentirne la cessione ad altro operatore. Ma i patrioti, grazie alla protezione politica del governo Berlusconi, sono riusciti ad ottenere perfino questa deroga e a tenersi (fino ad oggi) gli slot che non le servono. O, meglio, gli servono solo per evitare la concorrenza sul mercato domestico.

È una situazione al limite, che Gentile, con la sua minaccia di ricorrere al Tribunale, rischiava di far esplodere. A gennaio del 2009, Air Italy era già partita all’attacco chiedendo la liberalizzazione e presentando un ricorso al Tar del Lazio per la proroga di alcuni slot che era riuscita a farsi assegnare “in via temporanea” prima del decollo di Cai. Il Tar aveva respinto in ricorso, ma la piccola compagnia aveva fatto capire che la sua battaglia sarebbe andata avanti. Adesso il braccio di ferro con Cai si è trasformato in “alleanza strategica”.

“Per Gentile – commenta un pilota che lo conosce bene – è un altro affare: con qualche aereo preso a due soldi, un po’ di piloti ex Alitalia che si sono pagati il passaggio sul 737 e con Sabelli che gli presta un po’ di assistenti di volo e potrebbe  pagargli pure il carburante, ha fatto Bingo…”

Ex comandante pilota, Giuseppe Gentile negli anni Novanta è direttore generale di Air Europe, compagnia di charter fondata con Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli e nipote dell’Avvocato. L’ex comandante si fa pagare in azioni. Quando Air Europe passa a Volare Group – società controllata da Swissair, dall’imprenditore veneto Gino Zoccai e da un gruppo di banche –  riesce a vendere la sua quota per 15 miliardi di lire.

Nel 2005 fonda Air Italy. Inizia con i charter turistici, poi mette insieme qualche volo di linea. Alla fine del 2008 decide di sfruttare l’occasione offerta dal fallimento della compagnia di bandiera. E, appena arriva Cai, parte con la guerra per liberare gli slot di Linate che la nuova Alitalia dei “patrioti” non intende cedere.

Allora Napoleone Sabelli smette la divisa da generale, indossa i panni del diplomatico e comincia a corteggiare il comandante Gentile. Fino all’annuncio delle nozze. Dal maggio prossimo l’ex compagnia nazionale di bandiera ed Air Italy diventeranno partner. Auguri.

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

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