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Volo Scajola-Roma-Scajola

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Ventunesima puntata del dossier Alitalia CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it  
E con Scajola salta anche il ripristino del volo Roma-Albenga...

Costretto a dimettersi dal governo per la storiaccia dell’appartamento con vista Colosseo acquistato con il generoso contributo d’un costruttore legato agli appalti pubblici, l’ex ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola è un uomo in ginocchio. Adesso dovrà rinunciare definitivamente anche al volo “ad personam” Albenga-Roma Fiumicino.

Il ripristino del collegamento tanto amato da Scajola era previsto per giugno. La cosa sembrava fatta. Bisognava solo definire alcuni dettagli: contributo dello Stato per la copertura del servizio, orario e frequenza. La decisione -spiegano al telefono dall’aeroporto di Albenga- è prevista per metà maggio. Il collegamento dovrebbe riprendere dal mese di giugno.

Ma, a questo punto, possiamo anche fare una previsione facile facile. Il volo Scajola-Roma-Scajola non si farà più. Adesso che è saltato il ministro, salterà anche il collegamento diretto tra il maggior aeroporto italiano e il minuscolo scalo di Albenga che si trova a soli 33 chilometri da Imperia, città natale e feudo elettorale dell’ex ministro delle Attività Produttive.

E così la storia del “volo ad personam” che compare e scompare con l’ascesa e la caduta di Claudio Scajola si ripete. Un andamento ciclico, cominciato nell’ormai lontano 2002 quando il più illustre cittadino d’Imperia, conquistata la poltrona di ministro dell’Interno, cominciò a vivere come un disagio il pur breve percorso in auto dall’aeroporto di Genova alla città natia. Allora l’Alitalia, che era ancora pubblica, decise di venirgli incontro e istituì il volo diretto Albenga-Roma Fiumicino. Ma quando Scajola fu costretto (anche allora) alle dimissioni per una frase infelice pronunciata contro Marco Biagi il volo fu subito cancellato. Non era stato un successo. Il coefficiente di riempimento era risultato decisamente basso: 18 passeggeri massimo.

Nel 2003 Scajola, perdonato da Berlusconi, torna al governo come ministro per il Programma e il “suo” volo viene ripristinato. Grazie a un finanziamento straordinario (ovviamente pubblico) di un milione di euro un ATR collega nuovamente Roma ad Albenga. Questa volta i passeggeri, nella migliore delle ipotesi, diventano otto. Così l’Atr costa (ai contribuenti italiani) centomila euro a settimana. Nel 2006 Prodi rivince le elezioni e il collegamento Fiumicino-Albenga viene cancellato.

Nel 2008 Berlusconi torna a Palazzo Chigi e Scajola è per la quarta volta al governo. Porta il suo amico Bellavista-Caltagirone nella cordata patriottica che ha rilevato la compagnia di bandiera, ma dà segni di nervosismo ogni volta che deve prendere un volo CAI per Genova. Clamorosa la sfuriata del 25 settembre 2009, per il ritardo del volo Alitalia su cui era imbarcato. Una telefonata a Napoleone Sabelli che se la prese con la responsabile Alitalia dello scalo di Fiumicino, che se la prese con i sottoposti e alla fine inviò una incredibile mail per ordinare all’ufficio voli di dare da quel momento in poi “priorità” assoluta ai VIP come Scajola.

Ma all’ex ministro evidentemente non bastava. E così da quel momento cominciò a tessere la trama per il ripristino del collegamento diretto Roma-Albenga, gestito con il contributo dello Stato da un tour operator che avrebbe effettuato anche alcuni voli per la Sardegna. Si doveva partire dal primo giugno. Poi è scoppiato il caso di quel maledetto appartamento...

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

Costretto a dimettersi dal governo per la storiaccia dell’appartamento con vista Colosseo acquistato con il generoso contributo d’un costruttore legato agli appalti pubblici, l’ex ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola è un uomo in ginocchio. Adesso dovrà rinunciare definitivamente anche al volo “ad personam” Albenga-Roma Fiumicino.
Il ripristino del collegamento tanto amato da Scajola era previsto per giugno. La cosa sembrava fatta. Bisognava solo definire alcuni dettagli: contributo dello Stato per la copertura del servizio, orario e frequenza. La decisione – spiegano al telefono dall’aeroporto di Albenga – è prevista per metà maggio. Il collegamento dovrebbe riprendere dal mese di giugno.
Ma, a questo punto, possiamo anche fare una previsione facile, facile. Il volo Scajola-Roma-Scajola non si farà più. Adesso che è saltato il ministro, salterà anche il collegamento diretto tra il maggior aeroporto italiano e il minuscolo scalo di Albenga che si trova a soli 33 chilometri da Imperia, città natale e feudo elettorale dell’ex ministro delle Attività Produttive.
E così la storia del “volo ad personam” che compare e scompare con l’ascesa e la caduta di Claudio Scajola si ripete. Un andamento ciclico, cominciato nell’ormai lontano 2002 quando il più illustre cittadino d’Imperia, conquistata la poltrona di ministro dell’Interno, cominciò a vivere come un disagio il pur breve percorso in auto dall’aeroporto di Genova alla città natia. Allora l’Alitalia, che era ancora pubblica, decise di venirgli incontro e istituì il volo diretto Albenga-Roma Fiumicino. Ma quando Scajola fu costretto (anche allora) alle dimissioni per una frase infelice pronunciata contro Marco Biagi il volo fu subito cancellato. Non era stato un successo. Il coefficiente di riempimento era risultato decisamente basso: 18 passeggeri massimo.
Nel 2003 Scajola, perdonato da Berlusconi, torna al governo come ministro per il Programma e il “suo” volo viene ripristinato. Grazie a un finanziamento straordinario (ovviamente pubblico) di un milione di euro un Atr 47 collega nuovamente Roma ad Albenga. Questa volta i passeggeri, nella migliore delle ipotesi, diventano otto. Così l’Atr costa (ai contribuenti italiani) centomila euro a settimana. Nel 2006 Prodi rivince le elezioni e il collegamento Fiumicino-Albenga viene cancellato.
Nel 2008 Berlusconi torna a Palazzo Chigi e Scajola è per la quarta volta al governo. Porta il suo amico Bellavista-Caltagirone nella cordata patriottica che ha rilevato la compagnia di bandiera, ma dà segni di nervosismo ogni volta che deve prendere un volo Cai per Genova. Clamorosa la sfuriata del 25 settembre 2009, per il ritardo del volo Alitalia su cui era imbarcato. Una telefonata a Napoleone Sabelli che se la prese con la responsabile Alitalia dello scalo di Fiumicino che se la prese con i sottoposti e alla fine inviò una incredibile mail per ordinare all’ufficio voli di dare da quel momento in poi “priorità” assoluta ai VIP come Scajola.
Ma all’ex ministro evidentemente non bastava. E così da quel momento cominciò a tessere la trama per il ripristino del collegamento diretto Roma-Albenga, gestito con il contributo dello Stato da un tour operator che avrebbe effettuato anche alcuni voli per la Sardegna. Si doveva partire dal primo giugno. Poi è scoppiato il caso di quel maledetto appartamento...

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