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E abbassa quei fari

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Rulliamo piano verso la pista. E' quasi mezzanotte e il traffico sull'aeroporto si sta diradando. E' ancora presto per i voli postali e i cargo: a quest'ora si decolla solo per andare dall'altra parte del mondo, e infatti dietro a noi nella sequenza di decollo ci sono due altri aerei di lungo raggio.

E anche in atterraggio, apparentemente, ci sono solo due o tre voli che sembrano ancora essere abbastanza lontani. Quando arriviamo in prossimità dell'ingresso in pista (la posizione di attesa, come la chiamiamo noi) il controllore di terra ci istruisce a cambiare frequenza e a contattare la torre di controllo.

"Digli che siamo pronti per un immediato", dico al collega che, svolgendo il ruolo di pilot monitoring, mi assiste nelle operazioni mentre io, che fisicamente conduco il volo, sono il cosiddetto pilot flying. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirglielo, lo sa anche lui che siamo pronti a entrare in pista e a decollare subito, ma è una maniera di rompere il silenzio. Lo seguo con la coda dell'occhio mentre armeggia con gli interruttori della radio per sintonizzare la nuova frequenza, e di colpo la voce del "torraiolo" risuona nelle nostre cuffie: "1407 autorizzato all'atterraggio"

"Allora non erano così lontani" mi dico mentre il collega si limita a dare la buonasera alla torre di controllo. Inutile dichiarare che siamo pronti al decollo immediato. se ha già autorizzato l'altro ad atterrare, a noi toccherà aspettare.

Così allungo la mano sopra la mia testa per spegnere i fari, e la via di rullaggio davanti a noi piomba nel buio mentre freno dolcemente. Non è solo una elementare norma di cortesia, quella di spegnere i fari quando si è costretti a fermarsi, ma anche un modo di comunicare all'aereo in atterraggio (o che ci sta incrociando sul piazzale) che gli stiamo dando la precedenza, e che puo' quindi proseguire le sue manovre in perfetta sicurezza.

E per di più, in una situazione come questa, rischiavo oltretutto di abbagliare il volo 1407, quello autorizzato all'atterraggio, perché visto che quest'angolo dell'aeroporto è davvero buio, avevo acceso tutti i fari.

Non solo quello di rullaggio, il cui fascio è diretto leggermente verso il basso, ma il suo gemello di atterraggio, che punta un po' più verso l'alto ed è più potente e, soprattutto, i due fari che stanno sulle ali, e quelli sono davvero belli forti.

Tanto forti che a volte vorrei averne montato uno anche sulla mia automobile, e puntarlo dritto in faccia ai soliti maleducati, quelli che la sicurezza e la cortesia nemmeno sanno cosa sia, e si rifiutano ostinatamente di abbassare gli abbaglianti quando ti incrociano per strada di notte.

(29 luglio 2010)

 

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