Iscrizione Newsletter

Iscriviti alla Newsletter



Login

Il fotomontaggio

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaE-mail

Ventisettesima puntata del dossier Alitalia CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it
Dopo alcune settimane d’inspiegabile silenzio, Napoleone Sabelli è tornato.

L’amministratore delegato di Alitalia è riapparso sulla scena con il solito piglio da condottiero e un nuovo bollettino di vittoria diffuso (a metà luglio) sotto forma di lettera ai dipendenti.

Le sue parole suonano come un anticipo (trionfante) della prima semestrale di bilancio 2010 (gennaio-giugno) che è sul tavolo del prossimo consiglio di amministrazione della “cordata patriottica” Cai.

“Giugno – scrive Sabelli – è stato ancora migliore (sic!) di maggio e si è chiuso in crescendo con una performance molto solida...” Ecco i dati del Napoleone di Agnone: “2,1 milioni di passeggeri, tasso di riempimento oltre il 72 per cento, regolarità 99,8 per cento, puntualità all’83 per cento e in crescita in tutti gli scali...tiene bene il servizio bagagli”.

E ancora: “Rispetto a giugno 2009 abbiamo registrato una significativa crescita dei passeggeri (più 7 per cento)”, “un tasso di riempimento superiore di 6 punti”, “un aumento dei ricavi del 18 per cento”... In assenza d’un bilancio scritto e di qualsiasi possibilità di verifica, non possiamo fare altro che fidarci della parola dell’amministratore delegato.

Come nota un ex comandante Alitalia, la vecchia compagnia di bandiera “era pubblica, quotata in Borsa e parlava con i sindacati. Quella gestita da Cai è un’azienda privata, non quotata in Borsa e che non parla con i sindacati...”. Conclusione: “In assenza di qualsiasi forma di trasparenza e di ogni forma di controllo (perfino da parte dell’Antitrust, n.d.r.) non resta che fidarsi di quello che dicono Sabelli e Colaninno. Sapendo, però, che da qui a sei mesi può succedere tutto e il contrario di tutto. Perché la coppia che guida la nuova Alitalia quando ha avuto tra le mani un’azienda industriale come la Piaggio l’ha salvata, ma quando ha gestito una società di servizi (Telecom) l’ha distrutta...”.

In attesa della prima semestrale di quest’anno e nella speranza di poter disporre d’un bilancio vero e proprio e non del solito comunicato stampa, balza comunque all’occhio la coincidenza dell’ultima uscita di Sabelli con l’arrivo dei due nuovi A 330 destinati ai voli intercontinentali verso gli Usa e il Giappone.

Inaugurati in pompa magna all’aeroporto di Malpensa e accompagnati dal lancio di “Magnifica”, la nuova top class Alitalia i due nuovi Airbus, sono stati però al centro d’un grande spot taroccato che solo la compiacenza dei nostri media ha potuto passare sotto silenzio. Se ne trova traccia solo in rete.

Primo, la dichiarazione di Sabelli: “Siamo primo vettore internazionale di voli intercontinentali a Milano-Malpensa” non risponde al vero. Le 14 frequenze settimanali di Emirates per Dubai sono superiori alle 10 frequenze settimanali di Alitalia per New York, Miami e Tokyo.

Secondo, l’immagine ufficiale del nuovo A 330 con la livrea tricolore è un fotomontaggio. L’Airbus della foto è un A 380, aereo che non fa parte della flotta Alitalia.

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

 

RSS
RSS