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Aviocampo Capronia - Una guida del '38

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Aviocampo Capronia
Una guida del '38
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E’ del 1938 una guida turistica che ci parla della zona, la “Guida dell’Africa Orientale Italiana” edita dalla Consociazione Turistica Italiana (oggi Touring Club) e prodotta in oltre mezzo milione di esemplari. Nella guida di straordinaria modernità, oltre ai percorsi naturalistici ed automobilistici vengono descritti anche “Itinerari aerei”.

In quello da Asmara ad Assab e Dire Daua (un percorso di 780 Km. da coprire in circa 6 ore), si dice: “rotta facile con buoni punti di riferimento. ( Linea dell'“Ala Littoria”, partenze mart. e ven. L. 1.185; per Assab ore 3, ecc.), partenza da Asmara, Aeroporto U. Maddalena, pag. 207. Dopo pochi min. di volo si lascia l'altipiano eritreo, su cui si vede a destra Decamerè e a Sud di questa i campi d’aviazione, quasi uniti, di Gúra e Mài Edagà; si prosegue incrociando una serie di valli selvagge e di dorsali e massicci che si elevano fin oltre i 3000 m.; si scorge a destra Saganéiti, poi Addì Caièh, caratteristico per la simmetria dei tucul bianchi; con bel tempo, si distingue anche Senafè”.

Nella descrizione della carrozzabile da Asmara ad Enticciò si dice: “km. 30 da Asmara, a Decamerè, pavimentata e bitumata; carrozzabile km. 68 da Decamerè al Bélesa, più stretta e tortuosa, ma buona… Da Asmara a, km. 39, Decamerè, pag. 286. Dal bivio presso l'Ufficio Postale nella vecchia Tappa, si prende a d.(destra) in direzione S (sud), lasciando a d. la Residenza e a sin. la città. Km. 39.8 bivio a d. per Corbària e Teramnì, pag. 197. Si scende leggermente nella vasta e verdeggiante piana di Gúra; nella piana ebbe luogo la battaglia di Gúra (7 mar. 1876), in cui Hassan Pascià: con 25000 Egiziani fu sconfitta dal Negus Giovanni. Si lascia a sin. una nuova chiesa copta, poi l'Aeroporto di Gúra, il più grande campo d'aviazione che sia mai esistito nel continente, il quartier generale della nostra Armata aerea nel conflitto italo-etiopico del 1935-36. La piana è limitata a S da uno sbarramento di colline, ai cui piedi sono officine aeronautiche, dette Caprónia”.

Ancora oggi è visibile la pista in terra battuta da dove spiccò, a maggio del ’41, l’ultimo volo il Vicerè Amedeo, Duca d’Aosta, diretto alla sua fatale prigionia. In quell’occasione gli fu concesso di pilotare per l’ultima volta.

Dal ’41 al ‘52 inizia la lenta agonia dell’ex colonia, con la fine dei commerci e la vendita a pochi soldi delle case, poi demolite per recuperare i materiali. Avverrà così il rimpatrio di tutti gli italiani, almeno di quelli che non caddero sotto i numerosi assalti dei ribelli Scifta.

(26 novembre 2010)



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