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Pilot vs Body Scanner

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Molti medici e ricercatori hanno messo in dubbio la loro innocuità, diversi esperti di sicurezza si sono dichiarati scettici sulla loro efficacia, le associazioni dei consumatori hanno trovato qualcosa da ridire, e perfino il Papa ha espresso la sua perplessità: stiamo parlando (ancora) dei body scanner.

Introdotti massicciamente negli aeroporti sull'onda della reazione emotiva scatenata dal fallito attentato terroristico sul volo Delta 253 a Natale 2009, i nuovi dispositivi non hanno mancato di suscitare a più riprese reazioni negative.

Da più parti si fece subito notare che una più attenta opera di intelligence e prevenzione avrebbe permesso di sventare il maldestro tentativo dell'attentatore nigeriano (che, lo ricordiamo, aveva della pentrite nascosta nelle mutande ed era già stato segnalato come potenzialmente pericoloso) senza nessuna necessità di adottare macchinari estremamente costosi e dalle dubbie ricadute sulla salute di chi vi si deve sottoporre.

Anche se le radiazioni ionizzanti utilizzate nella tecnologia backscatter X-ray hanno livelli bassi, e gli apparati di seconda generazione, i cosiddetti T-ray body scanner vengono definiti totalmente inoffensivi, non si può certo trascurare l'effetto di accumulo con le radiazioni comunque presenti durante un volo ad alta quota, così come è per lo meno superficiale, secondo molti studi americani, spacciarli per totalmente inoffensivi.

Alcune delle "contestazioni" ai body scanner sono decisamente folkloristiche, come il caso di una certa Furrygirl, che si autodefinisce blogger del sesso e all'aeroporto di Seattle si è rifiutata di sottoporsi al controllo inscenando uno strip tease che ha filmato per poi metterlo on line sul suo blog... inutile dire che il sito è stato tra i più cliccati degli ultimi giorni. "Invece di sentirmi spaventata e umiliata, sto cercando di godermi quest'esperienza più che posso" ha spiegato la ragazza prima della "perquisizione".

Una ditta, sempre americana, ha invece progettato e messo in commercio (prezzi da 20 a 50 dollari) delle mutande, lavorate con un mix di tungsteno e altri metalli polverizzati, che aderiscono perfettamente al corpo, impedendo così di nasconderci sotto qualcosa, ma facendo da schermo alle onde dei body scanner. Garantirebbero, secondo l'inventore, privacy e difesa delle parti intime da ogni genere di radiazione.

Venendo a cose più serie, è stata pubblicata una piccola brochure per aiutare i passeggeri a rendersi conto non solo dei propri diritti, ma anche dei possibili rischi. In essa si fa presente come sia sempre possibile scegliere di sottoporsi a una perquisizione (pat down) anziché passare attraverso lo scanner, e si indicano alcune attenzioni da avere per evitare abusi, sempre possibili da parte di addetti troppo zelanti.

Come quelli che hanno bloccato per ore un pilota che si era rifiutato di sottoporsi, dopo il metal detector, anche al body scanner. Lamentando, oltre alla maleducazione degli addetti, anche il fatto di non poter essere andato al lavoro, Michael Roberts ha interessato all'accaduto anche l'American Pilots Association, che con 12.000 iscritti è la più potente organizzazione professionale americana.

L'APA ha raccomandato a tutti i propri membri di rifiutare di sottoporsi ai body scanner presenti negli aeroporti, preferendo invece la perquisizione: il sindacato è preoccupato per la ripetuta esposizione ai raggi X che l'uso abituale dello scanner comporterebbe. "Siamo già esposti a dosi elevate di radiazioni volando per molte ore ad altitudini elevate" spiega per l'APA il comandante Mayer "e anche se la TSA sostiene che lo scanner è sicuro, ciò può essere forse vero per un utente occasionale, ma non ci sono dati sugli effetti cumulativi a lungo termine".

Preoccupazione condivisa da alcuni ricercatori dell'Università della California, secondo i quali le radiazioni dei body scanner, al contrario di quelle della macchine per le radiografie che vengono assorbite dall'intero corpo, interessano solo la pelle e i tessuti immediatamente vicini: così anche se la dose è inferiore alle radiografie e ai raggi cosmici, essa viene assorbita solo da una piccola parte della massa corporea (la pelle, appunto), e dunque  potrebbe essere localmente troppo alta.

Anche l'IFALPA (International Federation of Airline Pilot's Associations) è intervenuta nei confronti della TSA (Transportation Security Administration), ottenendo per tutti i piloti, in divisa e in possesso di tesserino di identificazione, l'esenzione dal passaggio attraverso i body scanner e dalle perquisizioni manuali troppo "aggressive".

Tempi duri, dunque, per i body scanner, e non soltanto in America...

(30 gennaio 2010)

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