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Strategia Lufthansa

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Trentottesima puntata del dossier Alitalia CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it
Ecco come Lufthansa va alla conquista del mercato italiano.

Mentre Christoph Franz, nuovo amministratore delegato di Lufthansa, annuncia l’assunzione di altri quattromila dipendenti, Rocco Sabelli, amministratore delegato di Alitalia, è costretto a trattare con i sindacati il taglio d’un migliaio di dipendenti per alleggerire un bilancio sempre in rosso.

Il 2011 si apre con questo impietoso confronto. Da un lato, la compagnia aerea tedesca che cresce, fa utili e li reinveste in un ambizioso piano di espansione che comprende anche l’Italia. Dall’altro, la nostra “compagnia di bandierina” che tira a campare in attesa della scadenza del divieto a vendere imposto ai “patrioti” di CAI e, quindi, del passaggio ad Air France.

Tempo un paio d’anni, e la partita del trasporto aereo da e per l’Italia se la giocheranno francesi e tedeschi. Con buona pace dell’italianità sbandierata da Berlusconi e dall’attuale governo. Fantapolitica? Non proprio. La compagnia di Francoforte si sta già preparando allo scontro.

Il 2011 si è aperto con una novità: Lufthansa Italia è nell’elenco delle imprese titolari di licenza aerea emessa dall'ENAC. Fino all’anno scorso la controllata italiana del gruppo di Francoforte operava con licenza tedesca. Vista l’impossibilità di lavorare a Linate, scalo che il governo ha blindato per assicurare un monopolio ai “patrioti” CAI, Lufthansa Italia ha puntato su Malpensa, dove ha acquistato parte degli slot lasciati liberi da Alitalia e ha attivato una quindicina di destinazioni italiane ed europee.

Andando a riempire i vuoti lasciati dalla compagnia di Colaninno e Sabelli nel secondo scalo milanese, Lufthansa ha delineato la sua strategia futura: attrarre il ricco traffico padano e fare concorrenza ad Air France sul lungo raggio. Intanto nel 2010 ha già sorpassato Alitalia, trasportando due milioni e duecentomila passeggeri (più 26 pere cento) contro il milione e mezzo servito dalla compagnia italiana.

L’obiettivo finale dei tedeschi è quello di diventare il nuovo hub carrier dello scalo lombardo, perciò sta mettendo in atto una vera e propria manovra d’accerchiamento dell’area padana. Air Dolomiti (gruppo Lufthansa) ha appena scelto l’aeroporto Catullo Di Verona come sede operativa in Italia. E tedesco è anche l’interesse per la compagnia che gestisce lo scalo veneto. Secondo un’indiscrezione pubblicata dal Corriere della sera, una società di Monaco ha offerto 40 milioni di euro per entrare nel capitale della società di gestione attualmente controllata dagli enti locali veronesi.

E così, un paio d’anni dopo la cacciata dell’invasore francese a cui ( secondo la propaganda berlusconiana) il governo Prodi voleva “regalare” la nostra compagnia di bandiera ci troviamo già alle prese non con uno ma con due “invasori”: quello francese e quello tedesco.

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

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