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La statistica e il macellaio

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La statistica è una scienza precisa: ci informa su quali siano le probabilità che un dato evento possa verificarsi. Ma è anche una scienza curiosa: il fatto che un evento abbia tantissime probabilità di avvenire non dà senz'altro la certezza che esso capiterà davvero.

Se per esempio comprassi tutti i biglietti della lotteria meno uno, non ne diventerei automaticamente il vincitore, anche se virtualmente tutti lo darebbero per scontato.

La statistica è legata nell'immaginario collettivo ad un altro fattore: la sorte. Popolarmente se ci capita qualcosa di raro, o di frequente, diventiamo automaticamente fortunati o, a seconda, sfortunati.

La statistica, peraltro, è una scienza molto impiegata in campo aeronautico in relazione agli incidenti volo. Si studia statisticamente quando avvengono gli incidenti, a quali mezzi avvengono, in quali aree geografiche, e in quali culture; si contemplano solo gli incidenti avvenuti o gli inconvenienti segnalati.

Aperta parentesi... questi incidenti/inconvenienti sono solo la punta dell'iceberg, questo è noto; per ogni "incidente avvenuto/inconveniente segnalato" ci sono numerosi eventi avvenuti, ma rimasti sconosciuti perché privi di conseguenze; i motivi per i quali questi eventi non divengono noti sono molteplici: biasimo, scarsa cultura aeronautica, politiche gestionali oppressive; purtroppo, in ogni caso, rimangono nascosti e non aiutano il calcolo statistico... chiusa parentesi.

Tornando a noi, una cosa che non si studia nell'incidente (o meglio, si studia ma questi dati non vengono molto pubblicizzati...) è "a chi capita": la carta di identità dell'organizzazione in oggetto.

Quando si verifica un incidente in una organizzazione, gli enti preposti intervengono. Vengono date indicazioni su come correggere la struttura colpita, al fine di evitare che l'evento negativo possa ripetersi. La massa degli utenti, non sa nulla di ciò, ed effettivamente sarebbe difficile comprendere, per un non addetto ai lavori, sia le motivazioni che hanno condotto all'incidente come pure le correzioni prese. Tuttavia, potrebbe avere utilità, nella scelta del prodotto da acquistare, conoscere in quali organizzazioni si ripetono più assiduamente gli eventi negativi. Questo introdurrebbe nel processo di scelta un fattore nuovo; qualcosa che vada oltre l'aspetto economico.

In molti campi questa opzione esiste già. Si pensi all'alimentazione. La corsa al minor costo di produzione per la carne è stato uno degli eventi scatenanti dell'encefalopatia spongiforme bovina; prima di "mucca pazza" non esisteva nessuna accortezza nella scelta del prodotto: si comprava semplicemente un pezzo di carne. Non si conosceva il luogo di nascita, il luogo e le modalità di allevamento e di macellazione. Se avevi un amico macellaio, ti strizzava l'occhio e sapevi di aver scelto bene. Dopo "mucca pazza" l'utente può scegliere in base al prezzo, ma anche in base ad elementi che ha la facoltà o meno di considerare. Provenienza dell'animale, modalità di allevamento e alimentazione, luogo di macellazione. Non significa che una fetta di carne sia buona e l'altra no, si forniscono semplicemente delle indicazioni aggiuntive.

Altro settore, la finanza: il rating dei prodotti. Qualcosa che guida l'utente e gli spiega il possibile/probabile livello di rischio. E anche nel campo della finanza abbiamo dovuto avere crack finanziari nobili per veder nascere una politica di indirizzo alla scelta del prodotto. Prima di ciò, solo promesse di forti guadagni privi di rischio alcuno.

Tradotto in termini aeronautici, verrà il giorno in cui sceglieremo l'acquisto di un titolo di viaggio, oltre che per il costo, anche per altri elementi, non ultimo il record di eventi pericolosi occorsi, che potrebbe esprimere un indice qualitativo delle procedure standard adottate. Purtroppo in campo aeronautico abbiamo avuto già molte "mucca pazza", ma nessuna nuova targhetta identificativa del prodotto sul banco.

Dovremmo pretenderle, a meno di credere solo nella buona sorte, nel fato, e cercare di volare sempre con compagnie fortunate. Oggigiorno questa ricerca del prezzo al ribasso, per molteplici motivi (media, crisi economica), è parte del DNA della società. Tutti ne subiamo l'influenza: quando traghetto l'auto dalla Sardegna verso la penisola mi fiondo sulle offerte "1 euro per l'auto" e ometto di verificare il record di inconvenienti dei vettori. Ci sarebbero delle sorprese. Quanto ci costa il risparmio di un viaggio?

Ha ragione Benigni: "Svegliamoci!"

(26 febbraio 2011)

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