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Quegli aerei voluti dai francesi

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Quarantunesima puntata del dossier Alitalia CAI, per gentile concessione di Felice Saulino www.felicesaulino.it
L’arrivo della primavera porta con sé altra instabilità nel Mediterraneo. Adesso è la volta della Libia. Gheddafi fa bombardare la sua gente e l’ONU decide d’intervenire.

Alle 17,45 di sabato 19 marzo scatta “Odissey Dawn”. Non si capisce ancora chi debba guidare la missione, ma in serata i jet francesi colpiscono i primi obiettivi e il presidente Sarkozy candida Parigi al comando dell’operazione Odissey. Il giorno dopo, Berlusconi minaccia di tirarsi indietro e di negare le basi italiane se la missione militare non passerà subito sotto guida Nato.

Lunedì 21 e martedì 22 le aperture dei quotidiani sono tutte dedicate allo scontro italo-francese. La battaglia si estende all’economia, e il superministro dell’Economia Giulio Tremonti annuncia una legge per difendere “l’italianità” delle nostre aziende. Il provvedimento sembra fatto su misura per arginare l’aggressività dei francesi che stanno facendo shopping di aziende in Italia: Bulgari, Parmalat, Edison, Generali, eccetera. Mercoledì 23 il provvedimento viene portato in Consiglio dei ministri.

Se all’inizio della primavera lo stato delle relazioni Roma-Parigi è questo, c’è da chiedersi che cosa succederà nei prossimi mesi in Alitalia, dove Air France controlla già il 25 per cento del capitale. La risposta è che i giochi sono già fatti e che nessuna legge potrà cambiare il destino tutto francese che si profila per la compagnia di bandierina affidata ai patrioti CAI.

A confermare questa tesi c’è l’acquisto da parte di Alitalia di venti nuovi Embraer, aerei brasiliani da 88 e 100 posti che verranno consegnati a partire dall’estate prossima. La fornitura viene “finalizzata” lunedì 21 marzo e il comunicato stampa è ripreso dai nostri quotidiani martedì 22, proprio nel giorno in cui lo scontro italo-francese tocca l’apice e il ministero dell’Economia mette a punto il testo della legge per difendere l’italianità delle nostre aziende. È una coincidenza che rende ancora più paradossale la situazione Alitalia, perché, a ben guardare, l’acquisto degli Embraer sembra fatta su misura per l’azionista francese.

Vediamo. Intanto si tratta di piccoli aerei destinati servire destinazioni domestiche. Questo conferma la scelta di trasformare sempre di più la nostra compagnia aerea in un vettore regionale in modo da garantire il mercato italiano ai francesi che già oggi indirizzano sullo scalo di Parigi gran parte del lungo raggio dal Bel Paese.

E non è finita. L’offerta brasiliana risultava economicamente meno vantaggiosa di quella italiana per il Superjet 100, aereo regionale prodotto da Alenia e dalla russa Sukoi. Da qui un’interpellanza parlamentare presentata dai deputati Moffa, Sardelli e Foti “per conoscere le ragioni che hanno indotto il Consiglio di amministrazione dell’Alitalia ad acquistare gli Embraer brasiliani”.

A questo punto, bisognerebbe capire quanto ha pesato in consiglio d’amministrazione l’orientamento dei tre rappresentanti designati da Air France. E come si sono mossi i due rappresentanti francesi in quel comitato esecutivo al quale spettano le scelte strategiche e industriali dell’Alitalia. Non è difficile. Basta dare un’occhiata alla flotta Air France dove, tra il 2009 e il 2010, sono arrivati quattro nuovi Embraer 170 e ben 12 Embraer 190. Aerei assistiti da Air France Industries, che si occuperà della manutenzione e della gestione delle scorte per i ricambi...

Articolo pubblicato su www.felicesaulino.it sotto licenza
Creative Commons, riprodotto per gentile concessione dell'autore

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